Il Castello Alfonsino di Brindisi

Il Castello Alfonsino di BrindisiDel complesso fortificato denominato Castello Alfonsino e Forte a Mare, che sorge su un’isola di un piccolo arcipelago all’imboccatura del porto di Brindisi, si hanno notizie a partire dal 1481, all’indomani della battaglia di Otranto.
Il sistema difensivo messo a punto dagli aragonesi per contrastare la minaccia turca, determinò la scelta di trasformare Brindisi nel principale presidio militare del Regno.
Potenziato il Castello detto “di terra”, di epoca sveva, Alfonso I d’Aragona decise quindi di fortificare l’isola di S.Andrea, costruendovi un castello per difendere il porto e la città, inglobando i resti di una preesistente struttura angioina.
Costruito direttamente sul banco di roccia con murature in calcarenite locale in conci e pietrame legati con bolo, il castello presenta una pianta trapezia con ai vertici due bastioni pentagonali e un torrione circolare, impostati su muri a scarpa marcati all’esterno da cornici toriche.
Gli ambienti interni si articolano intorno ad una corte rettangolare sopraelevata rispetto al livello del mare, dalla quale si dipartono le rampe che conducono alle ampie gallerie del piano terra ed ai camminamenti in quota sui quali si aprono anche gli accessi ai saloni di rappresentanza disposti su due livelli.
Il Forte fu costruito a partire dal 1554 per volere di Filippo d’Austria e fu completato in circa cinquantacinque anni (1554-1609) sotto la direzione di Giulio Cesare Falco, cavaliere dell’Ordine di Malta e più volte Capitano Generale contro i Turchi.
Quest’ultima struttura, denominata Forte a Mare o Opera a Corno, definisce un poderoso antemurale con funzione di recinto dell’isola intermedia, isolata dalla prima nel 1598 attraverso la realizzazione di un canale (canale angioino), entro cui erano disposti gli alloggi delle truppe e delle guarnigioni.
Le mura dell’Opera a Corno si sviluppano in pianta in forma di trapezio allungato con il lato minore rivolto verso una darsena quadrangolare, straordinaria corte d’acqua chiusa a Sud dal castello. I lati maggiori sono inframmezzati da due bastioni poligonali, di S.Pedro e di S.Maria. Il fronte settentrionale è munito ai vertici di bastioni pentagonali, di Tramontana a ponente, e della Intavolata a levante.


A lavori ultimati Castello e Forte, arricchiti con l’inserimento di monumentali portali sormontati da stemmi scolpiti, furono denominati dagli Spagnoli “Isla Fortalera que abre el Puerto Grande”.
Con il trattato di Utrecht e di Radstadt Il complesso fu affidato nel 1715 ai tedeschi, poi espugnato e conquistato dai Rivoluzionari francesi e finalmente, nel 1815, riannesso al patrimonio del Regno di Napoli e destinato a lazzaretto.
Segue una lunga fase di declino riscattato a fine ‘800 quando Brindisi diviene una base navale di primissimo piano ed il Forte a Mare diventa presidio della R.Marina, destinato,allo scoppio della Grande Guerra, a deposito di torpedini e dei realtivi detonatori. Le truppe troveranno alloggio nell’Opera a Corno.
Dalla seconda metà del secolo scorso il complesso ha subito un lento declino per il graduale abbandono del presidio da parte dei militari. La mancanza di opere manutentive ha determinato fra il 1974 e il 1977 una serie di crolli culminati ,nel 1979 nella perdita di una ampia parte dell’ “Almazer de palbora”(Bastione poligonale di Nord Ovest) e della “Iglesia del Puerto viecho”e, nel1980, nel crollo di un consistente settore del camminamento di ronda fra la Porta Reale e l’Opera a Corno.
Nel 1984 avviene la dismissione del complesso che viene formalmente preso in consegna dal Demanio dello Stato, che lo affida alla Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici e Storico Artistici della Puglia.

Il Castello Alfonsino di Brindisi

A partire dal 1981 la Soprintendenza ha attuato diffusi interventi mirati ad arginare i fenomeni di degrado che determinano il distacco di materiale lapideo dalle murature esposte all’azione demolitrice del mare. In attesa di definire la destinazione d’uso del complesso monumentale,è stato attuato un sistematico programma di restauro conservativo del Castello con l’ obiettivo di consentire la lettura, nel rispetto delle stratificazioni storiche, dell’originario impianto alterato dalle manomissioni apportate negli ultimi due secoli, ed avviato il recupero dell’Opera a Corno.



Il Castello Alfonsino di Brindisi

La necessità di realizzare una pista di accesso a questi ultimi bastioni ha consentito inoltre di mettere in luce, al di sotto del terreno vegetale coperto da fitta macchia, la originaria pavimentazione in carparo che definisce un percorso anulare continuo lungo gli spalti della mura collegando le coperture dei due bracci degli alloggi delle truppe.

Il Castello Alfonsino di Brindisi